NON TEMETE, APRITE, ANZI SPALANCATE LE PORTE A CRISTO.
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- Pubblicato Giovedì, 12 Maggio 2011 22:02
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Beato te, amato Papa Giovanni Paolo II, perché hai creduto!
“Beato te, amato Papa Giovanni Paolo II, perché hai creduto! Continua – ti preghiamo – a sostenere dal Cielo la fede del Popolo di Dio. Tante volte ci hai benedetto in questa Piazza dal Palazzo! Oggi, ti preghiamo:
Santo Padre ci benedica!”
E’ il primo maggio e tutta la Chiesa si stringe attorno al suo pastore, papa Benedetto XVI, nel giorno della beatificazione del suo predecessore. Le immagini trasmesse in tv, per chi a Roma ci è arrivato solo col cuore, diventano vita nella commozione di una cristianità che ascolta la voce tremante di emozione di Papa Benedetto e con lui invoca l’ormai beato Giovanni Paolo II.
Il Santo Padre è commosso, perchè ha vissuto e lavorato accanto all’uomo più grande della storia… oggi da lui proclamato beato.
In ciascuno di noi, si fa strada la commozione per i tanti miracoli, compiuti da Giovanni Paolo II nelle nostre vite.
Quei miracoli che rinfrancano l’anima, che in ciascuno si fanno storia ma che la scienza non può spiegare come tali.
Ad un evento così grande, non si arriva impreparati, si arriva allenando l’anima ad un Amore senza misura, attraverso la preghiera e il memoriale della passione.
Sfruttando la vicinanza cronologica con le celebrazioni della settimana santa, la preghiera diventa per noi, giovani della parrocchia della Candelora, allo stesso tempo la strada per prepararsi alla Pasqua di Cristo e alla beatificazione di Giovani Paolo II.
Nella nostra parrocchia, ormai da dieci anni, la notte del Venerdì Santo diventa un momento speciale, in cui il dolore della croce si trasforma in amore tangibile e diventa segno di redenzione per le nostre vite.
Dieci anni fa, una grande croce, venne costruita dai giovani delle due grandi associazioni della parrocchia Agesci e Azione Cattolica.
E una volta l’anno la croce viene posta al centro di una Chiesa gremita, la nostra, che le fa spazio. Così ha vita l’Adorazione notturna della croce. In preghiera, dopo essere stati avvolti dall’ abbraccio benedicente di un Dio che perdona, ciascuno di noi ne diventa parte, accarezzandola, adorandola, poggiando su di essa il capo, affidandole la propria vita.
Perché la croce, è il segno più grande dell’amore di Dio, ma è allo stesso tempo un evento che inspiegabilmente passa e segna le vite degli uomini.
Per il credente non vi è soluzione alcuna se non abbracciarla, nel rispetto di una volontà spesso incomprensibile, lasciando risuonare dentro la propria anima le parole di Chiara Luce “ se tu lo vuoi Signore, lo voglio anch’io.”
E come non ricordare le immagini dell’ ultima “silenziosa” via crucis di Giovanni Paolo II, trascorsa su una sedia, di spalle ad una cristianità alla quale ha lasciato il suo visibile insegnamento” abbracciate, la croce”.
Troppo forte quell’immagine per restare sepolta nel tempo che passa inesorabile. Con prepotenza diventa “la scelta pastorale”della nostra parrocchia, voluta fortemente dal nostro parroco don Sasà, per quel venerdì santo.{jcomments on}
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