Campo Giovani di AC

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E' sempre bello riscoprirsi, e il campo è sempre un'ottima opportunità per farlo.
Come ci siamo detti, sarebbe bello farci conoscere come gruppo al resto della parrocchia, dunque "azzardo" (spero che raffo me lo conceda ) questo resoconto e cronaca di questi 3 giorni.

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è tempo di cominciare ma, paradossalmente, si parte stando "fermi" e riflettendo su se stessi: la prima attività infatti ci propone un momento di autopresentazione delle nostre singole personalità e di un secondo tempo dedito a mettere per iscritto (in forma anonima) il nostro "vedere" gli altri (con tutti i giudizi, spesso pregiudizi che fanno tutt'uno con noi esseri umani).

 

Escono tante cose belle alla fine e non poteva probabilmente essere altrimenti, visto i bei tipetti che siamo . ma il momento centrale è un altro. Una volta domandatoci chi è per noi l'altro, che ci sta accanto fisicamente, è giusto e, oserei dire, doveroso per dei ragazzi di azione cattolica (come per ogni cristiano)domandarsi "chi è Gesù per me?", prendendo spunto dalla frase del Vangelo di Marco: "E voi, chi dite che Io sia?" (8,29). Non penso di sbagliare se dico che ovviamente la risposta è difficile. Abbiamo le nostre certezze "teologiche" dateci anche dalla Scrittura in forma di definizione, come nel rispondere che Egli è il "Cristo" e il "Figlio di Dio". Ma la domanda mira ad altro: è come se alla domanda canonica si aggiungessero 3 paroline di cui le ultime due veramente riflessive se messe in quel contesto: "E voi, chi dite che io sia, nella vostra quotidianità?...Anche qui belle e vere risposte (anche se forse non possiamo stabilire noi quale sia la risposta vera o falsa a tale domanda). Riconosciamo però tutti la Sua costante ed importantissima Presenza nelle nostre vite.


Dopo questo "spremi-cuore", mi piacerebbe dire, arriva anche per noi...LA CENA!!!!
Dunque, anche per via telematica, un sentito grazie alla cuoca e all'aiuto cuoca, nonchè genitori di Raffaele.
La serata poi è varia, c'è chi canta, balla e chi si dedica ad un pò di sano e divertente cinema.


Si procede così con la compieta e con il consueto spuntino di mezzanotte....poi...tutti a nannaaa!!!!
Sveglia alle 8 e, secondo il consueto schema, colazione-lodi-attività. Dalla nostra abbiamo il nostro parroco che, sulla scia della domanda che ci siamo posti il giorno prima, ci aiuta a fare un pò di discernimento e di Scuola della Parola, sempre utile per capire meglio ciò in cui crediamo. Domanda fatale di questo giorno è: "Dio perdente o vincente?". I Vangeli ci presentano Gesù volto sempre a ordinare il silenzio dei discepoli sulla sua identità a seguito dei miracoli. Egli spesso rimane deluso quando riconosce che viene invocato solo per i suoi miracoli che "saziano la pancia" di chi ne usufruisce. Cristo non vuole essere riconosciuto solo per quello che fa ma soprattutto per la "carica" che egli detiene: non a caso la prima enunciazione pubblica del suo essere "Il Figlio di Dio" avviene per bocca di un soldato che si trovava sotto la Croce, proprio quando, apparentemente, Gesù non faceva nulla, se non morire. Abbiamo dunque un Dio che viene riconosciuto nella sua, mi ripeto e sarebbe opportuno gridarlo, apparente sconfitta!.
In quanto uomini fatti di carne...si procede col pranzo .
Si prospetta un duro pomeriggio. L'attività centrale infatti è basata sulla nostra originalità nel buttare giù qualche proposta per l'anno associativo che per noi è cominciato. Spontanea e ovvia è l'autocritica della nostra dimensione di gruppo e dell'impegno dei singoli.
Ci si sfoga ma alla fine escono tante belle cose. Per ora le abbiamo solo su carta, nostra responsabilità è farle venire alla luce, se non tutte, buona parte; siamo giovani con tanta voglia di fare!! spesso manchevoli di coraggio, ma pieni di speranze (doveroso ricordare uno slogan di un campo che io feci un paio e qualcosa in più di anni fa: "chi di speranza vive...ama ed è fedele", e della speranza di un radicale cambiamento di questo gruppo che vuole mettere da parte il passato che spesso ci ha visti perdenti.
Quindi, dopo il pasto serale, portiamo la nostra promessa in cappella e l'affidiamo a Dio. si tratta ora quindi di decidere personalmente quanto vogliamo impegnarci per questo gruppo: i nostri ir-responsabili quindi ci mettono alla prova: "cachiella, lasci o raddoppi?".....VOGLIAMO RADDOPPIARE!!
Quindi nella "gioia"(titolo anche di un nuovo e bellissimo canto che ci è stato fatto cantare) più grande si cantano le canzoncine della nostra infanzia e per parcondicio anche quelle dell'infanzia (molto più lontana) dei nostri responsabili.
Dopo le ore di sonno dell'ultima notte di campo, si ricomincia. L'ospite di oggi è Carmine Gelonese & family direttamente dalla parrocchia del Soccorso. L'esperienza altrui non può che fortificarci e darci alcuni spunti e nuove domande per nuove risposte (i punti principali sono la Croce, la Comunione e Noi e il nostro metterci all'opera). Grazie anche a Carmine. Ora però si scende, si ritorna in parrocchia e ancor più importante, in città! Siamo chiamati ad essere cristiani, e non solo a momenti ma in ogni momento della quotidianità; abbiamo molti propositi, non possono rimanere fantasmi di un campo. Quindi, GRUPPO all'opera!!!!!!!!!!

Giorgio S.

   
© Parrocchia Santa Maria della Candelora - Via Domenico Romeo n.5 - Reggio Calabria

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