Il Musical "Madre Teresa"

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"Madre Teresa" le origini del nostro Musical

Era settembre e c'era il campo Giovani, quando due di noi, Amos e Domenico vollero renderci partecipi di un loro sogno.

Un sogno condiviso anche con Ugo, Francesca, Claudia e tutti i giovanissimi.

Un sogno che poi coinvolse parte del nostro gruppo, ed anche pochi adulti e qualche scout.

Io accettai subito la loro proposta, nonostante non mi fossero mai piaciuti questo tipo di spettacoli.

Si trattava infatti di realizzare con le nostre forze un musical su Madre Teresa di Calcutta.


Così cominciarono le prove con cadenza settimanale sia per il coro che per il corpo di ballo. Ogni giovedì era ed è sempre una gioia vedersi, cantare e ballare assieme. C'è chi aspetta impaziente quest'appuntamento, e c'è chi riesce ad imbarazzarsi e vergognarsi sempre di meno di fronte agli altri, chi offre splendide esibizioni sonore (vedi andrea) e chi improvvisa balletti e capriole (vedi gemello giorgio).

Coreografe isteriche (vedi ida) e maestri esigenti a volte antipatici (vedi amos), e la lista potrebbe continuare oltre; tutti però con una gran voglia di fare e di sacrificare due orette della loro settimana per questo gran bel sogno che stiamo vedendo realizzarsi. Momenti che non ci rendono solo felici, ma ci fanno crescere assieme, costruiscono legami e creano armonia musicale e non. Attimi vissuti assieme spesso col sorriso, ma anche col broncio, quando siamo stati richiamati dai responsabili per la nostra mancanza di volontà, per la nostra poca partecipazione, o per il fatto che spesso ci raduniamo tutti attorno al magico biliardino tralasciando il resto. Tutto, però, si è risolto e ora più vogliosi che mai portiamo avanti questo nostro progetto in attesa di vederlo concretizzato tra circa un mese..

Ciò che più mi ha colpito personalmente è stata la compattezza del coro, il carattere del coro. Un coro che mi ha fatto crescere, senza farmi imbarazzare o vergognare dei miei errori, dandomi più sicurezza non solo per gli assoli canori, ma anche per affrontare gli esami universitari e per affrontare le stesse persone ed i problemi o le gioie della vita. Un gruppo silenzioso, ma comprensivo e molto altruista. Ed ora mi ritrovo a cantare ad alto volume e con passione in tutte le celebrazioni, quando passeggio da solo nel tragitto casa-Candelora e viceversa, e anche in casa, davanti alle persone.

 

 


 

   
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