L’onore delle armi alla Candelora B
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- Pubblicato Venerdì, 18 Dicembre 2009 23:56
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Santa Caterina C – Candelora B: 3-1
Ancora una sconfitta per la Candelora B, ma questa volta, decisamente, i ragazzi escono dal campo con l’onore delle armi e con la certezza di essere sulla buona strada.
Le difficoltà iniziano prima della partita; infatti, causa impegni di studio e lavoro, i due tecnici si trovano costretti a reinventare la difesa: mancano all’appello l’esperto portiere Nino Caridi e il granitico duo difensivo Nino Arrigo – Claudio Femia.
Il “cinque” iniziale vede quindi Franco Nucera in porta con la sua sgargiante maglia rosa, Eugenio Curatola e Dario Basile in difesa, Antonio Musolino e Peppe Basile in avanti.
La squadra inizia la partita in modo guardingo, cercando di non scoprirsi troppo all’inizio e di prendere le misure dei forti avversari del Santa Caterina C.
E fin dal primo minuto si nota subito come la riunione infrasettimanale, terminata con una cena, sia stata utilissima per cementare il gruppo.
I ragazzi infatti sono visibilmente più grintosi, più disposti al sacrificio e molto più concentrati; i difensori sono aggressivi sugli avversari diretti, gli attaccanti collaborano maggiormente alla fase difensiva e l’esordiente Franco non mostra di soffrire la pressione e si esibisce in due – tre interventi di pregevole fattura.
La fase offensiva resta, purtroppo, un po’ asfittica, ma bisogna tenere conto della fatica per il lavoro di copertura svolto dagli attaccanti.
I ragazzi sembrano riuscire a difendersi con ordine, quando gli avversari passano in vantaggio in modo piuttosto casuale; la palla viscida, infatti, tradisce l’ottimo Franco che non riesce a trattenere un tiro proveniente dalla sua destra; ne risulta uno strano campanile, con la palla che finisce tra i piedi di un avversario tutto solo sul secondo palo, che si limita ad appoggiarla in porta.
I ragazzi però non si perdono d’animo e continuano a macinare gioco; numerosi sono gli avvicendamenti e, così, vengono chiamati in campo Domenico Laurenda, Vincenzo Tripodi, Andrea Irto.
Nonostante gli sforzi per cercare di segnare, il primo tempo si conclude 1-0.
Il secondo tempo si apre con una variazione tattica; la squadra inizia giocando “a rombo”, col solo Domenico difensore di ruolo a coprire, con Peppe Basile ed Antonio Musolino larghi ad attaccare e con Guido Miggiano a fare da “centro – boa”.
L’assetto più offensivo e, certamente, più dispendioso dal punto di vista fisico consente di mettere una certa pressione agli avversari e di guadagnare qualche fallo cumulativo, ma fatalmente crea degli spazi per il contrattacco e una bella azione di rimessa associata ad una mancata copertura difensiva permette al Santa Caterina di raddoppiare.
Tornati al classico assetto con due difensori e due attaccanti, i ragazzi non mostrano scoramento e continuano a giocare su buoni ritmi; purtroppo, neanche la fortuna ci sorride: un tiraccio da centrocampo sbatte sulle spalle di Dario Basile e l’incolpevole Franco deve raccogliere il terzo pallone nella sua rete.
Una mazzata che dovrebbe chiudere la partita; e invece la Candelora reagisce con rinnovato vigore, in modo, certo, un po’ disordinato e cerca quanto meno di mettere a segno il punto della bandiera.
A cinque minuti dalla fine si torna a giocare a rombo e la squadra produce un forcing veemente che porta 3-4 occasioni nitide di Domenico, Guido, Vincenzo, Andrea che vengono ora respinte dai difensori, ora dal forte portiere avversario; si susseguono anche diversi calci d’angolo senza che però il pallone entri in rete.
L’ultimo assalto porta con sé il premio; otteniamo il sesto fallo cumulativo e quindi il tiro libero.
Dopo i tre “liberi” falliti dalla Candelora negli incontri precedenti, la responsabilità della trasformazione tocca ad Antonio Musolino che, con grande freddezza, piazza il pallone sotto il “sette” alla destra del portiere avversario.
L’incontro si conclude quindi con un’altra sconfitta, che però ci restituisce una squadra decisamente più grintosa, più fiduciosa dei propri mezzi e più disposta a giocare d’insieme.
Certo, diverse cose vanno migliorate e i due tecnici ed i calciatori lo sanno bene; quel che è ugualmente certo è che la strada è quella giusta, che gli errori diminuiscono, la tenuta atletica aumenta e il gruppo cresce.
Ed allora, che dire … Avanti i prossimi!