La buona battaglia … una sfida educativa da vincere
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- Categoria principale: Azione Cattolica
- Pubblicato Lunedì, 21 Marzo 2011 19:42
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Primo incontro: 8 Febbraio 2011
Adulti coerenti e … controcorrente
Educatori che vivono nel quotidiano lo spirito dl Vangelo
Introduce l’incontro Giovanna Canale, coordinatore della Commissione Comunicazione di AC
Nella lunga e profonda conversazione con Giovanna Canale, una riflessione ci ha colpito in maniera particolare: è l’immagine di un laico in ricerca, disposto a lasciarsi sorprendere da un Dio che si rivela in maniera inaspettata nei nostri luoghi, qui ed ora, nel frammento di mondo e di tempo in cui viviamo. Dio ha preso posto in mezzo a noi, abita la nostra terra, che diventa quindi la nostra Galilea. Allora è impossibile non lasciasi conquistare da Lui e la fede diviene passione profonda ed autentica. Proprio su questa passione si deve ancorare la coerenza, non su un’intransigenza indossata come un abito, con volontà e fermezza, affinchè si trasformi in gioia di aderire pienamente a Cristo per vivere da risorti.
Certo questo è difficile in una realtà che in maniera sottile e pervasiva ci trascina in una vita frettolosa e spicciola alla rincorsa delle piccole necessità quotidiane, una progressiva mondanizzazione che spegne la speranza e la tensione verso l’alto.
L’esortazione è di recuperare la prossimità a Cristo, vivendo la sua presenza attraverso i nostri stessi sensi, come indicato da Pisarra nelle suggestioni del suo libro “Il giardino delle delizie” : recuperare l’ascolto della Parola e la bellezza del silenzio, che è libertà dal frastuono che la copre; la vista intesa come esercizio attento a guardare con gli occhi dell’anima; riscoprire il gusto del desiderio della dolcezza di Dio, che viene ad abitare in noi attraverso l’Eucaristia; l’olfatto che è si profumo del sacro, ma anche l’essere profumo di Cristo nella gratuità del servizio; il tatto che diviene contatto, esercizio di relazione intensa e accogliente.
Per riuscire in questo è necessario educarsi a riscoprire il valore dell’essenzialità e della preghiera, è necessario “aderire alla persona di Cristo” come i tralci e la vite dell’efficace immagine evangelica, per vivere da risorti e rendere ragione della speranza.
Laici che si riappropriano di un’identità forte acquisita con il battesimo, un’umanità nuova che oggi soprattutto, ci vuole “operai instancabili della sua vigna”, umili e grandi nel contempo, impegnati nell’ordinario, custodi, cui tutto è affidato.